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Fantasia Marocchina

Fantasia Marocchina

Eyood L’arte della “Fantasia marocchina” è una delle più antiche arti marocchine che si tramanda da secoli di generazione in generazione, poiché i marocchini hanno sempre voluto educare e addestrare i propri figli all’equitazione e al combattimento, che si è evoluto in tabourida, ovvero il tiro al galoppo con i cavalli.

Per quest’arte sono stati creati molti festival, in cui famiglie e tribù si sfidano per mostrare le abilità dei loro giovani, come il Festival de Mansouriya per l’equitazione tradizionale e la tabourida, giunto all’undicesima sessione della sua seconda edizione a Mansouriya, a sud di Rabat.

Festival di Mansouriya

Il Festival di Mansouriya è uno dei più antichi festival di cavalli e tabourdeh del Marocco, con un’antica tradizione annuale che risale a più di ottant’anni fa, ed era conosciuto come la stagione del buon Wali Sidi Mohamed Al-Sharqi e della Taburida. Vi partecipano squadre provenienti da varie città e regioni del Fantasia Marocchina, con 19 squadre su 19 che partecipano alla sua attuale sessione Una città meta distinta di tutto il Regno del Marocco.

Le feste di al-Taburida si distinguono per i loro rituali e la loro atmosfera, con squadre e tribù che gareggiano in abiti tradizionali dai colori vivaci, accompagnate da spade e armi da fuoco, e che sono parte integrante dell’aspetto di Faris al-general Taburida, oltre a partecipare all’acquisizione dei tipi di cavalli più forti e più belli che partecipano allo spettacolo.

Lo spettacolo inizia con la truppa che avanza e saluta il pubblico sollevando le armi, per poi galoppare velocemente con i cavalli e le armi da fuoco note come “polvere da sparo”, da cui il nome “tabourdeh”. La stretta organizzazione nell’abbigliamento del gruppo e al momento di lanciare e colpire la polvere da sparo è lo standard di eccellenza tra le squadre. Contemporaneamente ai più acclamati, l’equipaggio continuava a sparare la polvere da sparo.

Alcuni cavalieri presenti al festival hanno dichiarato di svolgere professioni del tutto estranee all’equitazione e ai cavalli. Alcuni di loro lavorano per il governo come contabili e ingegneri, altri sono medici e insegnanti, altri ancora sono immigrati dall’Europa che hanno speso migliaia di euro per realizzare questo spettacolo.

Qarqur al-Khalil (43), impiegato statale, è uno di loro. Ha detto ad “Arabi Al-Jadeed” che gli piace l’arte della tabouridah, che viene tramandata di generazione in generazione e insegnata da una generazione all’altra.

Quali sono le città in cui si svolge la fantasia marocchina?

Gli abitanti di Moulay Yacoub hanno vissuto per quattro giorni, dal 17 al 21 agosto di quest’anno, al ritmo delle attività del festival Tebourida, riproposto dall’Associazione Nasr per il Prestito, la Cultura e lo Sviluppo, che si proponeva di proteggere e preservare il patrimonio culturale marocchino rappresentato nello sport.

Prestare attenzione alla rivolta e ripristinare il rispetto per l’ascendenza persiana e l’equitazione, che è una componente della vera identità e civiltà marocchina, in particolare dopo l’Ain Al Shaqaf. Dato che la taborida, o come si dice in amazigh, “invade” l’arte, la regione e le sue tribù hanno fatto bene e sono state presenti per difendere le preoccupazioni e la lotta della nazione contro i colonialisti. Fino al XIV secolo d.C., l’equitazione tradizionale marocchina, o “Taborida”, con la sua estetica di ornamento del cavallo e di eleganza cavalleresca. Il nome deriva dalla polvere da sparo scaricata dai cannoni durante la parata. La torrida è oggi un rito cerimoniale, ma un tempo era un rito equestre e di battaglia. E la forza dei cavalieri.

Fantasia marocchina nella regione di Moulay Yacoub

Gli squadroni più famosi, provenienti da regioni note per i loro stretti rapporti con i Persiani e per la loro presenza nazionale e internazionale in vari forum di interesse per i Persiani, hanno preso parte a questo festival, che ha coinciso con la celebrazione da parte del popolo marocchino dell’anniversario della rivoluzione del re. e del popolo, oltre che con la splendida festa dei giovani e con i gloriosi punti di riferimento che essi rappresentano nella storia moderna del Marocco.

Gli organizzatori hanno puntato sull’interesse per l’equitazione e la cavalcata, che è stata un elemento di spicco portatore di tratti identitari e di autentica civiltà, il cavallo arabo, come nucleo, indice dell’investimento del patrimonio culturale al servizio dello sviluppo della regione e della regione, e del contributo al progresso del settore Al-Falahi, come nucleo, come nucleo, come nucleo, come nucleo, come nucleo, come nucleo, come nucleo, come nucleo, come nucleo, come nucleo.

Il pubblico, che ha fatto il viaggio delle tribù affezionate ai persiani e le ha cresciute sul luogo di questa partita regionale, ha vissuto una serie di esibizioni dell’arte della “taborida” e della vera storia locale, con la partecipazione di squadre di cavalli della regione.

Come ha confermato al giornale Hassan Belmodh, consigliere parlamentare della circoscrizione di Moulay Yacoub, questa sessione si è svolta nella zona di Ras al-Ma’a affiliata alla comunità trabiese di Ain al-Shaqaf per documentare il patrimonio culturale e contribuire alla conservazione del patrimonio e delle esperienze locali.

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